Andrea Cerioli anche gli uomini subiscono body shaming fa male

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L‘influencer e imprenditore digitale Andrea Cerioli parla dopo l’Isola dalle critiche per la sua forma fisica («Io so affrontarle, ma un ragazzino magari no. Nessuno dovrebbe permettersi di giudicare il corpo di un altro»), al giorno in cui ti senti come una goccia nell’oceano («Quando perdi tua madre, capisci che non sai più nulla»), passando per la famiglia che è pronto a costruire con Arianna Cirrincione. «Partecipare a un altro reality? Impossibile, li ho fatti tutti». Andrea Cerioli ride e non rinnega nulla. Trentadue anni, bolognese – influencer con oltre un milione e mezzo di follower e imprenditore digitale con una linea di gioielli appena lanciata – è stato sul trono di Uomini e donne, ma anche seduto dall’altra parte tra i corteggiatori, nel relais di Temptation Island, nella casa del Grande fratello (edizione numero 13) e infine sulle spiagge dell’ultima Isola dei famosi. In Honduras è rimasto più di 80 giorni, portandosi a casa finale e terzo posto. «È stata tostissima», racconta, «essendo un programma tv mi aspettavo qualche confort in più, come razioni maggiori di cibo, ma non è stata così. Da fumatore ostinato, ho pensato di abbandonare alla prima settimana, ma il mio carattere da orgoglioso alla fine ha prevalso. E dopo un po’ sentivo solo la fame e nient’altro. Ho anche pescato 12 pesci, mio record personale».Era la prima volta che pescava?
«Ci avevo provato solo da piccolino, qualche volta con la canna, giusto per gioco. Ma sono molto competitivo. Tutti mi dicevano “l’Isola non fa per te, non andare”. Alla fine sono rimasto anche per zittire quelle voci». Solitamente è uno che le voci le ascolta? «No, ormai ho i miei muri di difesa ben costruiti. Le critiche ricevute mentre ero in Honduras mi hanno fatto, però, riflettere, al ritorno quando le ho lette. Dappertutto c’era chi criticava la mia forma fisica, il mio aspetto. Nel corso del lockdown, chiuso in casa come tutti e lontano dalle palestre, ho preso una quindicina di chili. Ho oziato di più, ho cucinato e mangiato di più, niente di strano. Poi è arrivata la chiamata per l’Isola. Sono entrato in corsa, quando il programma era già iniziato, quindi ho avuto pochissimo tempo per prepararmi, così non mi sono posto il problema della forma fisica». Invece sono arrivati, purtroppo, anche i commenti sgradevoli. «Non fanno piacere, certo, anche se io so affrontarli. Mi spiace, però, quando a riceverli è magari un ragazzino. Il body shaming, certo, è un problema che riguarda soprattutto le donne ma come nel mio caso può toccare anche un uomo. La risposta dovrebbe essere sempre “chissenefrega, basta stare bene con se stessi”. In forma, se lo si desidera, lo si può tornare. In Honduras poi ho perso 22 chili, ma ingrassare o dimagrire non dev’essere un cruccio. E soprattutto nessuno può permettersi di giudicare il corpo di un altro». Quali sono gli altri pregiudizi che oggi possono riguardare gli uomini? «Il dover sempre ostentare la propria mascolinità, mostrandosi forti, intoccabili. Io, invece, credo che piangere sia la cosa più naturale al mondo. Ti permette di esternare un sentimento, di mostrare te stesso. L’uomo può quindi essere il più romantico, o quello che all’interno di una coppia si commuove di più. E poi odio chi dà per scontato che in casa deve fare tutto la donna. Perché un uomo non deve far andare la lavatrice? Io e la mia compagna Arianna Cirrincione, ci dividiamo i compiti. Io sono cresciuto così, con l’idea che in famiglia ci si aiuta sempre. Sono sempre stato circondato da donne: mia madre, che oggi non c’è più, e mia sorella. Con loro abbiamo sempre parlato di tutto, commuovendoci il più possibile». Il cellulare, all’Isola, le è mancato?
«Ho preferito fare una scelta diversa da tutti gli altri: in quegli 80 giorni ho lasciato il mio profilo Instagram chiuso, senza i vari post con scritto “staff”. E sono stato bene, di fatto mi sono disintossicato. Ma non è stata nemmeno la prima volta, sono abituato a dei periodi sconnesso. Ogni volta poi che riprendo il cellulare in mano resto sempre stupito: “ma davvero pesa così tanto?”». Quanto le è mancata, invece, la sua compagna Arianna? «Ah, impossibile da definire. Io sono proprio innamorato e mi piace esserlo, considero lei l’altra mia metà. Di solito ci confrontiamo su tutto, le racconto i miei dubbi, le incertezze. Non poterlo fare in quei mesi in Honduras è stato strano e difficile, ma mi ha fatto riflettere su quello che vorrei in futuro, ossia una famiglia con annessi e connessi». Pensava di potersi innamorare davvero in un programma tv? «Devo dire che i reality un po’ mi hanno salvato. Ho fatto il Gf nello stesso anno in cui è morta mia madre, e poi Uomini e donne. Tutto questo mi ha tenuto impegnato nel momento più brutto della mia vita, ma non c’ero con la testa. Avevo bisogno di affrontare il dolore, risalire. La seconda volta che sono tornato sul trono, invece, sono arrivate tantissime ragazze, ma per me era difficile fidarsi, credere che fossero lì davvero per me. Poi è arrivata Arianna, timidissima. Non riusciva a parlarmi, a fare nulla, ho pensato che fosse lì perché le piacevo davvero. E la cosa è stata reciproca. Per questo ho scelto subito, sapevo già. Quando so che una persona mi piace, non ho dubbi, voglio subito viverla». È sempre stato fedele?
«Da ragazzo mi sono divertito tantissimo, ma non ho mai tradito». A chi le chiede che lavoro fa oggi, cosa risponde? «Ho fatto di tutto. Da ragazzo, il magazziniere per pagarmi gli studi, poi il barista, e ho avuto anche un locale. Mi sono trasferito a Miami, in Sardegna, infine ho lavorato in un’azienda pubblicitaria dell’Emilia Romagna. Il mio settore è quello commerciale, ma mi piace stare a contatto con gli altri. Lo schermo di un cellulare, purtroppo, è poco empatico anche per questo ho accettato tutti i reality che mi sono stati proposti. Adesso basta, però. Mi piace portare avanti i miei progetti, realizzare quello che ho in testa. E poi mi diverte fare televisione. Vorrei imparare come si fa, studiare, migliorarmi, alzare sempre l’asticella. È rimasto in contatto con gli altri naufraghi? «Sento spesso Ignazio Moser, siamo diventati amici. Anche in questo caso, demolendo il pregiudizio che ci avrebbe voluto rivali. Per il futuro, cosa spera? «Sogno di continuare a crescer a livello lavorativo. E, per quanto riguarda il privato, vorrei diventare padre».
Che padre pensa sarà? «Un papà dolce e facilmente comprabile (ride, ndr). Bisogna, però, essere anche severi. Certe cose le possono insegnare solo i genitori».
Lei, da figlio, cos’ha imparato? «Tante piccole cose che ti danno l’idea del grande. Da piccolo, per esempio, non potevo mettere le mani su una vetrina perché poi qualcuno avrebbe dovuto pulire. Ho imparato il rispetto, credo sia l’arma migliore. E mi piacciono le persone schiette, penso che l’onestà nella vita ripaghi sempre. Fare del bene, ti porta del bene. Me l’ha insegnato mia madre. Era una persona meravigliosa, il mio punto di riferimento. È mancata quando avevo 25 anni, quando ti senti un uomo ma non lo sei. Il giorno in cui perdi tua madre, ti senti come una goccia nell’oceano. Capisci che non sai più nulla, nemmeno il numero del tuo medico di base. Da lì devi trovare il modo di ripartire. E non è facile».

Andrea Cerioli anche gli uomini subiscono body shaming fa maleultima modifica: 2021-07-21T15:10:50+02:00da nessi-15
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