Simona Tagli il mio voto di castità dura da più di dieci anni

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Simona Tagli racconta il suo presente e il suo passato: il successo improvviso in tv, gli incontri della vita, la figlia Georgia, la svolta con il salone da parrucchiera. Ma soprattutto, l’ex showgirl confida in esclusiva al settimanale Oggi tutto il suo amore per il principe Alberto di Monaco… Ha fatto girare la testa a tutta Italia con i suoi stacchetti in minigonna, davanti al Cruciverbone di Domenica in. Icona sexy anni Novanta, Simona Tagli oggi è madre di Georgia, 16 anni (avuta dall’ex compagno Francesco Ambrosoli) e ha un negozio da parrucchiera a Milano per mamme e bambini, «un lavoro che mi ha aiutato a uscire da momenti bui». Era già sposata (con Fabio Anelli) quando Gianni Boncompagni la vide ballare a Sanremo Follies del ’91 e la contattò: «Non riesco a togliere gli occhi dalla tv, perché quella minigonna saliva e tu la tiravi giù in continuazione». Quella minigonna è diventata così la sua divisa di scena, che abbassava con sapiente maestria. «Mi dicevano di lasciare salire la gonna quando ballavo, ma aver studiato dalle suore mi spingeva ad abbassarla ogni tre secondi».

Un mix di talento, leggerezza e sensualità esplosiva l’ha portata a essere uno dei volti cult della tv dell’epoca e una “fiamma”, o qualcosa di più, di Alberto di Monaco. «L’ho conosciuto a una cena a Roma nel 1998. Diciamo che per incontrarmi ha varcato i confini diverse volte. Abbiamo vissuto bellissimi momenti di complicità e provo ancora affetto per lui. È molto somigliante a sua madre Grace e ha sempre conservato nel tempo un suo fair play».Che cosa gli piaceva di lei? «La mia fisicità innanzitutto, poi anche altro. A me invece attirava il contrasto tra il suo decisionismo nel ruolo di ambasciatore del Principato e un modo di fare fanciullesco nella vita privata. Era anche molto passionale nell’intimità. È rimasta un’amicizia, per rispetto al suo matrimonio però non ci sentiamo da tempo».Di sua moglie Charléne che ne pensa? «L’ho conosciuta a un ballo della Croce Rossa, senz’altro ha stile. Sono dispiaciuta di questo suo allontanamento in Sudafrica, a tratti per me incomprensibile. Se non poteva affrontare un viaggio di ritorno in aereo per motivi di salute, mi chiedo perché non prendere una nave… E mi addolora che anche oggi, a Monaco, non possa stare accanto ai suoi figli».Non essere diventata principessa, col senno di poi, è stato anche un vantaggio? «Un vantaggio non direi proprio. Se ci fosse stata meno distanza fra noi e una presenza costante da parte di Alberto, sicuramente non me lo sarei fatto scappare».

Quando ha conosciuto il principe aveva già fatto molta tv. Pensa mai ai suoi esordi? «A 26 anni mi sono sposata e me l’ero vista bruttissima tra camicie da stirare e fornelli, volevo solo evadere. Avevo due sogni: aggiudicarmi il ruolo da protagonista nel remake di Nove settimane e mezzo con un provino a Londra e presentare Sanremo. Così inviai una videocassetta con tutti i miei lavori al patron Adriano Aragozzini. Mi scritturarono per Sanremo Follies del ‘91. Sono partita entusiasta e mi portai in valigia anche un abito sottoveste alla Kim Basinger, che indossai di mia iniziativa sul palco. Il giorno dopo sui giornali scrissero: “Bomba sexy a Sanremo”. Volevo farmi notare per ottenere quel famoso remake, sapendo di essere in mondovisione. Invece mi chiamò Boncompagni, “Ti voglio a Domenica in, dobbiamo risollevare gli ascolti”».I suoi stacchetti davanti al Cruciverbone hanno fatto epoca. «Un periodo magico, vissuto con lo stupore di una bambina. Avevo una famiglia protettiva alle spalle. E anche Boncompagni lo era: “Mi raccomando, non andare alle feste romane che ti bruci, meglio se resti a casa a leggerti un libro”. Ma tanto non uscivo mai, anche se avevo tanti corteggiatori. Vip, politici… Ho detto moltissimi “no”, di alcuni me ne sono anche pentita. Potevo giocarmela meglio, essere più spregiudicata, ma volevo costruire la mia carriera sulle capacità e non sulle raccomandazioni. E mai mischiare lavoro e vita privata».

Lei ha dichiarato di aver fatto più di dieci anni fa un voto di castità. «Tutto è nato dalla mia breve esperienza all’Isola dei Famosi, è stato un viaggio spirituale per me. In quel periodo era in ballo la separazione dal mio compagno e l’affido di Georgia. Vivevo in un clima folle, fatto di tribunali, processi. Il mio desiderio era solo una vita serena con mia figlia. Ho iniziato a pregare spessissimo e ho fatto un voto alla Madonna di Lourdes, per trovare serenità. Ho ottenuto la grazia. È arrivata, anni dopo, anche l’apertura del mio negozio». E il voto? «Ad oggi non l’ho ancora rotto. L’intimità è solo una parte dell’amore e non la più importante. Mi sono abituata a stare da sola, anche se mantengo la speranza di incontrare una persona che mi faccia battere il cuore».

Simona Tagli il mio voto di castità dura da più di dieci anniultima modifica: 2021-12-18T08:30:33+01:00da nessi-15
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