Donatella Rettore racconta dai suoi successi alle trasgressioni e il ritorno a Sanremo

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La cantante Donatella Rettore si racconta senza freni. Dall’amore che dura dal 1977 alle canzoni che hanno fatto epoca. E manda un invito molto poco diplomatico al collega big Gianni Morandi. Donatella Rettore, unica e intramontabile: “E chi mi ammazza!”, dice. La cantante parla a ruota libera in un’intervista al Corriere della sera: della sua prima volta a 19 anni, dei successi trasgressivi del passato del ritorno a Sanremo. E di Gianni Morandi che ha rischiato l’esclusione dal festival 2022 per avere postato per sbaglio parte del brano che porterà all’Ariston: “Ti devi ritirare!”, afferma Donatella.

A 66 anni è più ruggente che mai. E tu, la ricordi quand’era così? A 28 anni dall’ultima volta, Donatella Rettore torna al Festival di Sanremo con il brano Chimica, in coppia con Ditonellapiaga, la cantautrice romana Margherita Carducci. “Sono la Rettore, mi chiamano per fare casino, è sempre stato così alla gente piaccio perché dico quello che penso. Anche ai giovani”. E se ancora oggi intonano Splendido splendente, brano di oltre 40 anni fa, è “perché per me i testi dei brani sono sempre stati molto importanti. Hanno una profondità e una struttura linguistica che curo fin nei dettagli. Non tutti sanno che io leggo Shakespeare e Platone, anzi, Platone è la vera strada che ho sempre seguito. Per esempio mi ha insegnato a prendermi sempre le responsabilità delle mie azioni. Se io faccio un post su Facebook o Instagram me ne assumo la responsabilità e agisco di conseguenza”. Poi l’affondo a Gianni Morandi: “Non come quelli che prima mettono sui social un pezzo di canzone destinata a Sanremo e poi ‘oh, ho sbagliato, scusatemi, sono uno sbadato’ e cose così. Ma dai. E allora, con affetto, dico: Morandi, ti devi ritirare!”. Con canzoni come Kobra e Delirio, spiega “raccontavo il sesso dalla parte delle donne, ma capitemi: sono nata e cresciuta in un Veneto che non è solo bianco, ma secondo me all’epoca era oscurantista.

Mia madre avrebbe voluto studiare ma siccome era donna e la famiglia aveva deciso diversamente ha dovuto mettersi a lavorare. Io volevo diventare la voce libera delle donne che si prendono la bellezza e la libertà a cui hanno diritto”. Con il brano Di notte specialmente: “Eravamo a metà degli anni Novanta e io vedevo che le battaglie femministe non avevano portato a niente. Era un invito a vivere la notte e i piaceri senza pensare all’indomani, ‘giocando solamente’”. – Lei in amore è stata però tutt’altro che trasgressiva: “La mia prima volta è avvenuta a diciannove anni ed è stata una bella fatica. Ma si doveva fare, lui sarebbe poi partito e rimasto via a lungo”. E “lui” è la persona che è da sempre al suo fianco, Claudio Rego: “l’uomo con cui sto ufficialmente dal 1977!”. “E che ci posso fare se siamo ancora innamorati? Certo, non siamo riusciti ad avere un figlio, cosa che abbiamo desiderato tantissimo. Però io ci ho provato: mi sono presa dei lunghi periodi di riposo, ho cercato di allontanare lo stress per favorire la fecondazione, ma niente, il figlio non è arrivato e pazienza”.

Donatella Rettore racconta dai suoi successi alle trasgressioni e il ritorno a Sanremoultima modifica: 2022-01-12T11:00:10+01:00da nessi-15
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